Il Percorso di Cura

Percorso multidisciplinare integrato per i Disturbi della Nutrizione e dell’ Alimentazione.
“C’è sempre qualcosa nell’ordine del tormento nel fare diagnosi” (Lingiardi)
INDICATORI PER IL TRATTAMENTO
L’alleanza terapeutica
Definizione del setting: un ambiente caldo e accogliente che consente al paziente di adattarsi meglio, facilitando la costruzione del rapporto terapeutico.
Focalizzazione sulla persona: far comprendere al paziente che siamo interessati a conoscerlo piuttosto che focalizzarsi da subito sul disturbo.
Supporto e sostegno: chiarire il nostro ruolo spiegando al paziente la completa assenza di giudizio, accogliendo timidezza, vergogna e imbarazzo.
Le caratteristiche dell’equipe di cura
Animata
Non angosciata
Solidale e stabile
La multidisciplinarietà
“Il modello multidisciplinare multimodale resta la strategia più efficace anche se non è evidence-based.
La multidiscplinarietà avvia ad una consapevolezza critica, che rende le scelte terapeutiche provvisorie fino a prova contraria. La multidisciplinarietà determina un’assunzione di responsabilità operativa consapevole di limiti e incertezze.
La multidisciplinarietà rimane un enigma di conoscenza che non paralizza bensì rende critica l’azione.” (Massimo Cuzzolaro, 2018)
TEMI SPECIFICI DELLA PSICOTERAPIA
- Problematiche legate ai comportamenti alimentari e alla sfera cibo come la restrizione alimentare, il controllo ossessivo sull’introito calorico, le cognizioni disfunzionali sul cibo e sulla fisiologia della nutrizione.
- Convinzioni disfunzionali sul peso e la composizione corporea.
- La dismorfofobia.
I PASSI DEL PERCORSO PSICOLOGICO
“Il corpo è il vero perturbante” (S.Freud)
Il corpo e i suoi significati: la nostra immagine è conosciuta e straniera.
“Il corpo ostaggio” (M. Recalcati)
Caratteristiche del Disturbo Alimentare
“Ho un corpo, sono il mio corpo” (M. Cuzzolaro)
Il processo terapeutico
Ciò di cui ho bisogno/desiderio è anche ciò che maggiormente mi minaccia” (P. Jeammet)
La relazione
Il “No Anoressico” (M. Recalcati)
I disturbi alimentari sono conflitti centrati sul cibo e sul desiderio.
“Gli occhi della bruttezza” (G.Maffei)
La mente e il corpo: la dismorfofobia.
“Arrendersi al corpo” (A. Lowen)
Analisi del carattere e analisi bioenergetica.
“Il dono della terapia” (I.D. Yalom)
Dalle tecniche alla relazione.
“Dal setting alla relazione” (G. Crocetti)
Nella cura del Disturbo Alimentare, la relazione è integrazione con il paziente, i familiari e l’èquipe di cura.
“Lessico familiare” (M.Recalcati)
Alleanza di lavoro con i genitori: educare la mente di coppia all’ascolto.
“I bambini vogliono la coppia” (G. Crocetti)
Il contributo dello psicoterapeuta Infanzia-Adolescenza all’interno dello staff integrato multidisciplinare per DA.
“D’amore e d’accordo”
Il contributo del Sessuologo clinico all’interno dello staff multidiscilplinare integrato per DA.
“Corpo come testamento e come testimonianza della relazionalità” (C. Simonelli)
Sesso e Cibo.
TERAPIA DI GRUPPO
“Il gruppo non si vede con gli occhi” (C.Quattrini)
Premessa
K. Lewin definisce il gruppo come: “qualcosa di più della somma dei suoi membri, che ha una struttura propria, fini peculiari e relazioni particolari con altri gruppi” (Lewin, 1951). Il gruppo essendo un insieme che trascende le sue parti non si vede con gli occhi, per vederlo bisogna guardarne gli effetti (Quattrini, 2017).
Il gruppo come strumento terapeutico
L’uso di un lavoro di gruppo è finalizzato alla comprensione del DA e a promuovere un cambiamento, fornendo competenze progettuali e nuovi punti di vista.
Gli strumenti terapeutici del gruppo e dei laboratori esperienziali sono diversi, integrati, e specifici per i DA: approccio Umanista Bioenergetico, Gestaltico ad orientamento fenomenologico-esistenziale, Psicoanalitico e Sessuologico Integrato.
“Il gruppo è un’atmosfera, dipende da tutti e non in particolar modo da nessuno” (Bion)
Peculiarità del gruppo DA
Aperto rispetto al numero
Misto per genere
Eterogeneo per età
Riflessioni nel gruppo e sul gruppo
- Condivisione delle proprie difficoltà legate al rapporto con il cibo-piacere-godimento
- Incremento della motivazione al cambiamento
- Aumento della compliance e limitazione dei drop-out
- Sviluppo di strumenti di consapevolezza
Terapia Farmacologica
La necessità di una farmacoterapia nei DA nasce dall’osservazione che le varie psicoterapie o la terapia nutrizionale pura hanno un effetto positivo con guarigione completa solo in una limitata percentuale di casi. Questo diviene tanto più vero quanto più grave è il DA che andiamo trattando e quanto più alta è la comorbilità con altri disturbi psichici.
La terapia psicofarmacologica viene utilizzata nell’ambito del nostro programma terapeutico con un duplice obiettivo:
– Correggere alterazioni biochimiche cerebrali specifiche nell’AN e nella BN che sottendono sintomi psicopatologici tali da richiedere ed imporre una correzione farmacologica.
– Curare le comorbilità che molto facilmente si associano ai DA aggravandoli e spesso interferendo molto negativamente sull’efficacia delle altre terapie praticate.
Come noto, le comorbilità più frequenti sono rappresentate dalla Depressione Maggiore e Bipolare, dai Disturbi d’Ansia ,dai Disturbi di Personalità e dai disturbi del neurosviluppo, che vengono quindi trattati con la loro terapia specifica che deve essere iniziata quanto prima e portata avanti fino alla sparizione o alla messa sotto controllo delle comorbilità stesse.
Durante tutto il PAI la terapia farmacologica sarà oggetto di monitoraggio continuo ad opera del medico psichiatra che rivaluterà la stessa con una frequenza mensile (o più spesso secondo necessità) apportando le modifiche opportune in base allo stato psicopatologico del paziente.
Al contempo sarà valutata la necessità di instaurare una terapia medica specifica volta a curare le complicanze fisiche del DA.
Terapia Nutrizionale
Il trattamento nutrizionale dei DA ha lo scopo di affrontare e su-perare i problemi riguardanti l’alimentazione, le fobie e le idee di-sfunzionali sul cibo e sul corpo.
Il dietista deve avere qualità tali da permettere l’instaurarsi di una relazione terapeutica efficace col paziente, basata sull’accoglienza, l’ascolto attivo, l’empatia, la capacità di esprimere in modo auten-tico supporto e rinforzo positivi, la capacità di evitare giudizi, con-fronti e conflitti inutili. Non deve tanto prescrivere una dieta quanto aiutare il paziente a trovare il “Comportamento Alimentare Accet-tabile (CAA)”, a superare le paure, ad affrontare cibi fobici e a con-frontarsi con gli imprevisti. In particolare, l’approccio psiconutri-zionale deve aiutare a raggiungere e mantenere un peso corporeo “fisiologico”.
Valutazione dello stile alimentare
La valutazione dello stile alimentare si avvale di strumenti specifici come:
- Anamnesi personale e familiare
- Storia Dietetica (Dietary History, DH)
- Diario Alimentare (Daily Diary,DD)
- Malnutrition Universal Screening Tool, (MUST )
- Nutritional Risk Screening, (NRS)
Anamnesi personale e familiare
Indaga principalmente lo stile di vita del soggetto sia come singolo individuo sia come inserito in un determinato contesto familiare e socio-culturale-ambientale (attività lavorativa, attività fisica, hobby, numero dei pasti, qualità del pasto, orari dei pasti, diete se-guite, eventuali intolleranze o allergie…).
Costituisce lo strumento per quantificare e qualificare il consumo alimentare, per evidenziare eventuali difetti o eccessi e per deli-neare i correttivi nutrizionali.
Storia Dietetica
Viene eseguita attraverso un’intervista col soggetto per controllare l’introito di nutrienti in maniera dettagliata. Si basa sulla registra-zione per ricordo degli alimenti assunti in precedenza mediante una valutazione quantitativa. Le quantità consumate vengono stimate con l’aiuto di misure casalinghe e un atlante fotografico. Il nutrizio-nista esegue l’intervista e riporta i dati su un software dedicato (WinFood – Medimatica) e indica il consumo giornaliero, settima-nale o mensile degli alimenti.
Diario alimentare
E’ il metodo più preciso e accurato di rilevazione di consumi ali-mentari. Si effettua con la descrizione dettagliata del tipo e della quantità di alimenti e di bevande consumati ad ogni pasto durante un periodo di tempo prestabilito (in genere da 3 a 7 giorni). Gli ali-menti sono registrati al momento stesso del consumo. Inoltre, il DD permette di annotare altre importanti informazioni come le emo-zioni associate al consumo di un determinato cibo. Il paziente im-para così a monitorare il suo comportamento alimentare (automo-nitoraggio) nonché a riconoscere le emozioni legate al cibo.
Valutazione dello stato nutrizionale
La valutazione precoce del rischio nutrizionale del paziente, consente di correggere situazioni di malnutrizione per eccesso o per difetto.
La procedura per la valutazione comprende:
- rilevazione di peso e statura
- calcolo dell’ Indice Massa Corporea (IMC)
- rilevazione e valutazione del calo/incremento ponderale negli ultimi 3-6 mesi
- rilevazione e valutazione dell’introito alimentare
La valutazione dello stato di nutrizione deve essere completata e monitorata utilizzando misure e indici antropometrici e biochimici
La valutazione eseguita dal dietista all’ingresso viene ripetuta ogni 7 giorni, anche nei pazienti senza rischio di malnutrizione.
Comportamento Alimentare Accettabile (CAA)
E’ l’obiettivo della riabilitazione nutrizionale; rappresenta lo status in cui si è raggiunto il peso “fisiologico”, si è ristabilito un introito alimentare soddisfacente da un punto di vista quantitativo e quali-tativo, si sono riequilibrati i parametri biochimici e metabolici.
Il raggiungimento del CAA prevede il passaggio attraverso Menù diversi, sempre concordati col paziente, personalizzati a seconda dei vari disturbi e dei soggetti, in modo da favorire la regolazione biologica dei segnali di fame e sazietà, ridurre il rischio di abbuf-farsi o restringere l’alimentazione, ridurre l’ansia nei confronti del cibo e i sensi di colpa per aver mangiato.
In parallelo, la famiglia sarà istruita sulle modalità di preparazione e presentazione del cibo.
Gruppo Psiconutrizionale
Il programma di Terapia Nutrizionale prevede durante la settimana incontri con la dietista, individuali e di gruppo.
Due volte al mese un Gruppo di Educazione Alimentare “Nutriamoci” condotto dalla dietista dove si affrontano le tematiche alimenntari sotto vari punti di vista :scientifico, sociale,
culturale, storico e ludico. Si tratta di incontri in genere della durata di 2 ore accompagnati da materiale audio video, non a carattere didattico ma interattivo.